Grazie al finanziamento ottenuto partecipando nel 2007 al bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa – Settore Arte, Attività e Beni Culturali la Soprintendenza ha potuto proseguire, concentrandosi sull’età lorenese, nella missione di produrre e condividere la conoscenza del patrimonio affidatole, da tempo intrapresa riorganizzando e informatizzando i propri archivi di restauro, storici e correnti. Che la conoscenza sia indispensabile base per la tutela è ormai divenuto luogo comune: tuttavia uno specifico tipo di conoscenza, quella della consistenza materica dell’opera, rimane tuttora troppo spesso negletta.Il processo del restauro – occasione unica di contatto diretto, di esplorazione dell’opera attraverso tecniche sempre più raffinate – presuppone questo tipo di conoscenza, e insieme consente di acquisirne di ulteriore.Queste preziose informazioni restano però consegnate nel chiuso di archivi cartacei di non facile accesso, salvo che non vengano pubblicate – cosa che non sempre le risorse umane e finanziarie a disposizione rendono praticabile. Conservatori e restauratori vengono così privati di possibilità di confronti e verifiche, scuole, studiosi e ricercatori di fonti insostituibili, i cittadini di ogni possibilità di verifica su attività svolte con denaro pubblico.La Soprintendenza di Pisa, con la collaborazione della Scuola Normale Superiore e dell’insegnamento di Storia della critica d’arte dell’Università di Pisa, si era da tempo dotata di strumenti adeguati a registrare e condividere in rete questo patrimonio informativo, progettando due sistemi informativi dedicati, ARISTOS e SICaR. (http://www.artpast.org)Tali sistemi, ormai adottati dal MiBAC, si sono rivelati di grande utilità anche in questa occasione, consentendo di strutturare e mettere in rete i materiali relativi a restauri su opere di età lorenese, restituendo unitarietà a una documentazione finora distribuita in vari uffici A tali materiali si sono potuti aggiungere alcuni casi esemplificativi degli orientamenti del governo lorenese in materia di tutela del patrimonio, grazie al coinvolgimento dell’Archivio di Stato e alla collaborazione con la Scuola Normale e con la Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici. Nella prima è infatti in corso un significativo progetto, Municipalia (http://municipalia.sns.it), che si propone di indagare, partendo dal caso pisano, i mobili confini di ciò che le varie epoche hanno percepito come “insieme di memorie” degne di essere conservate e tramandate; la seconda ha condiviso con noi i risultati delle ricerche sulla storia della tutela svolte per l’Insegnamento di Storia del Restauro da allievi che hanno scelto di compiere il loro tirocinio presso la Soprintendenza.Il progetto ha potuto così efficacemente affiancare la mostra “Pisa e i Lorena. Sovrani nel giardino d’Europa” offrendo alcuni flash sui provvedimenti di tutela del patrimonio artistico pisano adottati dalle istituzioni in età lorenese e sulle vicende conservative di edifici e opere risalenti a quel periodo, come registrate negli archivi pisani e, dalla fine dell’Ottocento ad oggi, negli archivi della Soprintendenza. Ne è scaturito un ricco repertorio di fonti, consultabili integralmente in rete, che si è ulteriormente arricchito nel raccordo con il vastissimo archivio alla base della piattaforma piazzadeimiracoli, promossa dall’Opera della Primaziale Pisana e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e realizzata grazie collaborazione tra Scuola Normale Superiore e Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna. (http://piazza.opapisa.it/index_pdm.html)Per sollecitare interesse e curiosità da parte di un pubblico non solo di tecnici e gestori, i casi registrati nei sistemi informativi, raggruppati per tematiche e corredati dei documenti specifici, sono stati poi dotati di brevi testi di presentazione.