La Fondazione ha acquistato la collezione Simoneschi

Maggio 29, 2007

Nel mese di maggio, la Fondazione ha perfezionato l’acquisto delle raccolte d’arte appartenute all’illustre collezionista pisano Ottavio Simoneschi. Nato nel 1890, il Simoneschi aveva raccolto nelle sue residenze di Pisa, Chianciano e Postignano una variegata collezione di mobili e dipinti, reperti archeologici, libri e volumi antichi, oltre ad una ricchissima raccolta numismatica, appuntando puntualmente con meticolosa precisione le notizie relative ad ogni sua nuova acquisizione.Le opere, tutelate dal vincolo di collezione dal 1994, saranno esposte nella futura sede della Fondazione, il Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, dando finalmente corso alla volontà del nobile collezionista pisano, che voleva che, dopo la sua morte, le opere da lui raccolte fossero rese fruibili al pubblico. Fra gli oggetti di maggior pregio vi sono mobili antichi (consolles, specchiere di grandi dimensione, statue, lampadari, troumeaux, vetrine) provenienti dalla casa di corso Italia a Pisa e dalle ville di Chianciano e Postignano, fra cui un interessante gruppo di mobili olandesi del XIX secolo. Oltre agli oggetti d’arredo (vasi cinesi, statuette in bronzo, candelieri e suppellettile di pregio) si segnala un gruppo di reperti archeologici, kilikes attiche, ariballoi e buccheri, con qualche falso, che, come nel resto della collezione, rientra comunque nel gusto collezionistico dell’epoca.

I dipinti sono circa un centinaio, fra cui un cospicuo numero di dipinti del Tempesti di piccolo formato con soggetto sacro e profano. Particolarmente vasta la raccolta di libri, in parte ereditata dal bisavolo il marchese Vincenzo Gondi, che comprende oltre 1180 opere per un totale di 2139 volumi, fra cui 3 manoscritti e circa 230 edizioni antiche.Una menzione a parte la merita, infine, la ricchissima collezione numismatica, costituita da oltre tremila monete, suddivisibili in sette sezioni: le monete della Grecia e Magna Grecia, esemplari primitivi dell’italia, sesterzi e medaglioni romani, folles bizantini, pezzi emessi da zecche italiane, medievali e moderne, in particolare di Genova e Venezia.