L’opera, che reca un’iscrizione con l’indicazione della data 1516 in stile pisano, è identificata come una tavola proveniente dalla chiesa del S. Sepolcro di Pisa e trasferita nel Palazzo dell’Arcivescovado di Pisa in seguito ai restauri dell’edificio a metà dell’Ottocento. Per richiamare l’attenzione di turisti, appassionati e studiosi sul patrimonio artistico di interesse religioso ivi conservato, il palazzo arcivescovile verrà aperto al pubblico.