Progetto “FLASH”- Realizzazione di un Centro di Ricerca multicentrico/multidisciplinare finalizzato alla realizzazione e ottimizzazione dell’impiego clinico dell’effetto flash attraverso studi sperimentali e teorici computazionali

Contributo: 1.300.000,00
Beneficiario: Università di Pisa
Settore: Ricerca scientifica e tecnologica
Anno: 2021

L’obiettivo del progetto è la costituzione di un nuovo centro di ricerca avente ad oggetto, attraverso studi sperimentali e teorico-computazionali, il possibile impiego clinico dell’effetto FLASH quale terapia in ambito oncologico. La radioterapia è una potente arma nella cura del cancro, è raccomandata al 50-60% dei pazienti oncologici e molti di essi raggiungono la guarigione. Tuttavia, nonostante gli enormi progressi tecnologici degli ultimi 20 anni, è ancora limitata dalla tossicità indotta dalle radiazioni sui tessuti sani. Se queste tossicità potessero essere ridotte, si potrebbe somministrare una dose maggiore di radiazioni, aprendo così a una possibilità di cura di quei tumori che ancora oggi rimangono incurabili e ridurre gli effetti collaterali negativi a lungo termine nei pazienti con tumori curabili. Studi preclinici iniziali hanno dimostrato che l’irradiazione a dosi di gran lunga superiori a quelle attualmente utilizzate in contesti clinici ma per tempi più brevi di quelli attuali, riduce la tossicità indotta dalle radiazioni mantenendo equivalente l’efficacia nel contrasto al tumore. Questa possibilità è nota come effetto FLASH. Si tratta, in particolare, di un effetto radiobiologico recentemente evidenziato mediante esperimenti in vivo che, se trasferito nella clinica, rivoluzionerebbe la radioterapia e, in generale, la terapia oncologica, permettendo di migliorare l’indice terapeutico delle radiazioni ionizzanti consentendo di trattare con efficacia tumori ad oggi non trattabili, come, ad esempio, quelli caratterizzati da localizzazioni diffuse cerebrali e polmonari. Dal 2014, data di prima osservazione, ad oggi, l’interesse verso l’effetto FLASH si è tradotto in una produzione scientifica che è cresciuta esponenzialmente. Tuttavia, i risultati sperimentali hanno fornito sinora dati parziali perché gli esperimenti fatti sono stati limitati dall’utilizzo di acceleratori non dedicati e dalla misurazione in modo non accurato  dell’intensità del fascio. Per questo l’acquisizione di un acceleratore dedicato per la radioterapiaflash, insieme alla possibilità di unire in un unico progetto competenze multidisciplinari per ideare ed eseguire esperimenti quantitativi che consentano rilievi accurati in ordine agli effetti prodotti, rappresenta quanto necessario per giungere a traslare l’effetto FLASH in modo ottimale nella routine clinica. Il gruppo di ricerca pisano è al momento il primo in Italia ad aver creato, in modo artigianale (sfruttando un vecchio LINAC di elettroni dedicato alla IORT, radioterapia intraoperatoria), un fascio FLASH; il fascio non è idoneo a mettere in piedi gli esperimenti quantitativi sopra accennati, tuttavia ha permesso di entrare nell’argomento, individuare e iniziare a risolvere i problemi dosimetrici, e quindi divenire in questo ambito un riferimento internazionale. Su queste basi l’Università di Pisa, in partenariato con AOUP, INFN e CNR, considerata la presenza sul territorio di diverse realtà scientifiche di riconosciuta eccellenza nei loro campi di ricerca nelle discipline della Fisica Medica, Radioterapia, Bioinformatica ed Ingegneria, ha promosso l’iniziativa con l’obiettivo ultimo dichiarato di contribuire da protagonista a livello internazionale all’utilizzo ottimale e completo della FLASH radiotherapy nella pratica clinica.

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